Apparizioni delle Fate a Cottingley :
Cosa è successo a Cottingley? Nel 1917 una bambina di nove
anni, Frances Griffiths (1907-1986) si era trasferita nella
località dello Yorkshire dal Sudafrica, andando a vivere insieme
con la madre in casa di una zia materna che aveva una figlia di
sedici anni, Elsie Wright (1901-1988).
Un giorno Frances ed Elsie tornano a casa bagnate.
Rimproverate, spiegano che presso un ruscello si sono sporte
per vedere le fate. Trattate da bugiarde, chiedono in
prestito la macchina fotografica del padre di Elsie, e
tornano a casa con una fotografia dove Frances è circondata
da quattro fate danzanti.
A questa prima foto, del luglio 1917, ne segue in settembre
un’altra che mostra Elsie con uno gnomo. La famiglia non
dà troppa pubblicità alle apparizioni, ma la madre di Elsie
partecipa alle attività della Società Teosofica e nel 1919
trasmette le fotografie a Edward L. Gardner, un’autorità
fra i teosofi in materia di spiriti.
Gardner ne parla all’amico Conan Doyle che, razionalista e
ostile al Cristianesimo e ai miracoli, è però un attivo
spiritista e si interessa a tutta una serie di fenomeni occulti.
Il romanziere prega Gardner di indagare nello Yorkshire e,
quando il teosofo conferma che le ragazzine sembrano degne
di fede, si lancia a capofitto nella propaganda internazionale
dell’episodio.
Confida che con il primo articolo
sullo Strand Magazine pensa
di avere innescato una "bomba
ad orologeria.
Posso immaginare il grido
di ‘Falso!’ che farà sorgere.
Ma le fotografie resistono
all’investigazione.
E’ una cosa che,
naturalmente, non ha niente
a che fare con lo spiritismo
in senso proprio. Ma
qualunque cosa che può
scuotere la mente dalle
sue ristrettezze e farle
comprendere che mondi
senza fine ci circondano,
separati solo da una
differenza di vibrazione,
potrà lavorare nella
generale
direzione della verità".
Conan Doyle si considerava un esperto di fotografia, e
aveva esaminato le prime due fotografie - e le altre tre
scattate dalle ragazze di Cottingley nel 1920 - senza trovare
nessun sintomo di trucco o di doppia esposizione.
Le fotografie tuttavia non hanno "resistito all’investigazione".
In anni più recenti, esperti più simili allo scettico Sherlock
Holmes, che al credulo Conan Doyle le hanno riesaminate, e
hanno concluso che - senza bisogno di doppia esposizione - le
bambine hanno semplicemente collocato nei prati di Cottingley
delle banali silhouette, delle fate di cartone, che poi
hanno fotografato.
Ironia della sorte, la prima e
più celebre fotografia sembra
ispirata a un disegno di un libro
per bambini del 1914,
il Pincess Mary’s Gift Book,
a cui aveva contribuito lo
stesso Conan Doyle.
Nel bel mezzo di una serie
di articoli sul "sorprendente
caso delle fate di Cottingley"
pubblicati tra il 1982 e il
1983 dall’autorevole The
British Journal of Photography,
il caso diventa veramente
"sorprendente".
La più vecchia delle bambine di Cottingley, Elsie - ormai
un’anziana signora - scrive e confessa che si trattava
"scherzo, che è stato ora smascherato"
proprio di fate di cartone, di uno , iniziato per gioco
e sostenuto per anni per non creare problemi alla madre
teosofa di Elsie e al povero Conan Doyle.
Nessun commento:
Posta un commento